teatro contemporaneo
Finalista Forever Young 2016
Vincitore Ura_Residenze 2017
Ellis Island è il Viaggio della Vita.
Il 19 novembre 2015 mi sono imbarcato su una nave cargo dal porto di Napoli, per ripercorrere i passi del mio bisnonno Domenico, che alla fine dell'800, a ventun anni, decise di partire per l'America, viaggiando in Steerage, e sbarcando a New York il 26 novembre 1890, dopo circa ventuno giorni di navigazione. Fu ammesso negli Stati Uniti, dove lavorò, pala e piccone, per la Pennsylvania Railroad . Da allora, nell’arco di trent’anni, è partito e ripartito altre sei volte, passando per Ellis Island.
Sono voluto partire a novembre sia per l’alto valore simbolico, sia per avvicinarmi quanto più possibile alle sue condizioni. In nave ho frequentato, per quanto possibile, i luoghi che gli emigranti vivevano quotidianamente, come il ponte di coperta, l'allora lower deck. Durante il viaggio non ho utilizzato né internet né il telefono, nemmeno al mio arrivo a Port Elizabeth, avvenuto, come credo per il mio bisnonno, dopo ventuno giorni di navigazione, e ho scritto una lettera a casa per avvisare del mio arrivo.
A New York ho abitato per tre mesi le medesime strade del Lower East Side dove il mio antenato visse – come il 110 di Mulberry Street a Litlle Italy – attraversando gli stessi luoghi, tra cui Ellis Island e la Battery, che lui aveva attraversato, fino a camminare lungo le rotaie abbandonate delle ferrovie alla cui costruzione aveva lavorato.
Partendo dalle sensazioni avute nel ripercorrere il suo cammino, e combinandole con le ricerche storiche sulla vita degli immigrati italiani, ho costruito una drammaturgia che evoca il momento della partenza, il viaggio in nave, l’arrivo ad Ellis Island, la fatica sulle rotaie, fino al ritorno alle origini, in un Viaggio epico e poetico che usa principalmente gli antichi e “semplici” strumenti della voce e del corpo, e un linguaggio che mescola scrittura, parola, suono, immagine, video, simbolo e corpo.